Dopo anni di onorato servizio il tuo impianto di riscaldamento ha bisogno di essere rinnovato ed è arrivato il momento di smaltire la vecchia caldaia. Se ti stai chiedendo dove si butta la caldaia, ti stai facendo la domanda sbagliata. Perché la caldaia non si butta ma si smaltisce e i suoi materiali e tutti i componenti vengono recuperati.
Le caldaie, come qualsiasi altro apparecchio elettrico di riscaldamento, sono classificate come rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche, i cosiddetti RAEE. Il loro smaltimento è normato dalla Direttiva Europea 2012/19/EU, recepita in Italia dal Decreto legislativo 49/2014, a sua volta modificata dalla Direttiva Europea 2018/849 e recepita in Italia dal Decreto legislativo 118/2020.
Perché smaltire correttamente la vecchia caldaia?
- Per non inquinare
La caldaia così come gli altri RAEE contengono materiali non biodegradabili e tossici per l’ambiente. Quindi se abbandonati inquinerebbero suoli, acque, aria, con gravi conseguenze per l’ecosistema e la nostra salute. - Per recuperare materiali preziosi
D’altra parte quegli stessi materiali che sarebbero inquinanti se abbandonati nell’ambiente, possono diventare una preziosa risorsa di recupero da immettere nuovamente nei cicli produttivi per renderli più sostenibili. Dopo essere correttamente conferiti i RAEE diventano fonte di ferro, alluminio, rame, acciaio, gas e altri materiali, grazie al recupero differenziato. - Per non incorrere in sanzioni
Che vanno dai 300 ai 6000 euro per l’abbandono di rifiuti di questo tipo, in base alla pericolosità e al livello di inquinamento correlato allo specifico rifiuto. - Per ottenere gli incentivi fiscali previsti dal conto termico
Per poter usufruire degli incentivi previsti dal bonus ristrutturazione, l’eco-bonus o del super-bonus, è necessario presentare, fra le altre cose, la documentazione che attesta il corretto smaltimento della caldaia.
Come si smaltisce la caldaia?
Il responsabile dell’impianto termico che deve sostituire la caldaia ha diverse possibilità per smaltirla correttamente.
- Incaricare l’installatore o il negozio dal quale si acquista la nuova caldaia a effettuare il ritiro e lo smaltimento.
Questa è la modalità standard e più semplice ma qualche volta non è fattibile. - Portare la caldaia alla più vicina isola ecologica.
Ogni comune ha i suoi centri di raccolta basta informarsi sul più vicino. - Rivolgersi a un’azienda specializzata nello smaltimento dei RAEE.
Esistono operatori specializzati nel ritiro e nello smaltimento di rifiuti speciali fra cui anche i RAEE.
Quanto costa smaltire la vecchia caldaia?
Dipende da tante variabili e da eventuali servizi aggiuntivi, come il ritiro a domicilio, o la quantità di apparecchi da smaltire. Certo è che la nuova normativa ha introdotto il principio di responsabilità estesa dei produttori di apparecchi elettrici e elettronici sia in fase di progettazione e produzione, sia in fase di smaltimento dei RAEE.
Questa attribuzione di responsabilità comporta da un lato un impegno volto a prevenire la produzione di RAEE e a favorirne il più possibilie il recupero e il riciclo. Dall’altro un obbligo di finanziamento del sistema di recupero. Questo è uno dei motivi che permettono alle isole ecologiche di funzionare senza costi aggiuntivi per il cittadino che voglia scegliere questa opzione per smaltire la vecchia caldaia.
Inoltre nell’acquisto di una nuova caldaia è già compresa una tassa finalizzata proprio a sovvenzionare i costi di smaltimento per il produttore e distributore del nuovo apparecchio.
Nel caso di ditte specializzate il costo di smaltimento c’è ed è variabile. Per saperlo è sempre bene richiedere un preventivo su misura.
Cosa deve riportare la documentazione attestante il ritiro e il corretto smaltimento della caldaia?
L’attestato di corretto smaltimento può essere rilasciato dall’isola ecologica che raccoglie il RAEE da sostituire; dal fornitore o dall’installatore della nuova caldaia, nel caso in cui si occupi anche del ritiro della vecchia caldaia; oppure dalla ditta specializzata nello smaltimento di RAEE.
In ogni caso l’attestazione del corretto smaltimento della caldaia dovrà indicare con precisione l’apparecchio sostituito e l’intervento per il quale è richiesto l’incentivo. Ecco perché dovrà riportare:
- il codice catasto della caldaia sostituita
- il codice fiscale del Responsabile dell’impianto termico
- le informazioni relative all’immobile interessato dall’intervento di sostituzione.
Come smaltire i pezzi di ricambio della caldaia?
In SeA Campatelli non ci occupiamo di installazioni ma di manutenzione degli apparecchi di condizionamento, per cui quello che dobbiamo smaltire non sono interi apparecchi, bensì specifici componenti. Come gestiamo il loro smaltimento?
Nel caso di pezzi di ricambio in garanzia, ritiriamo il componente da sostituire e lo spediamo al produttore perché faccia tutti i controlli del caso: verifiche di qualità, livello e tipo di guasto, etc.
In tutti gli altri casi lasciamo il componente al cliente, che dovrà occuparsi di smaltirlo correttamente portandolo ad un’isola ecologica oppure attraverso l’intervento di una ditta specializzata nello smaltimento di rifiuti RAEE.
Buongiorno, io devo semplicemente rottamare una caldaia a gas. E sostituirla con un bollitore d’acqua in quanto il mio riscaldamento funziona con il pellet. Mi hanno riferito che devo comunicarlo al catasto. Vorrei sapere qual’è il modulo corretto. Grazie
Buongiorno, di solito siamo noi ad occuparci della dismissione del vecchio e delle pratiche relative ai nuovi impianti. Ma solo se necessarie. Per suggerire la pratica corretta, infatti, andrebbe visto il suo caso specifico.
Il consiglio che le diamo è quindi di rivolgersi al suo centro di assistenza di riferimento.
Nel caso ne abbia bisogno ci chiami e capiamo come possiamo aiutarla. Qui ci sono tutti i nostri recapiti telefonici: https://www.seacampatelli.com/contatti/